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About Me 2017-10-17T15:36:20+00:00

Carla Molina vive e lavora a Milano.
Nata a Mortara inizia gli studi artistici a Torino presso l’Accademia Albertina di Belle Arti.
Scopre la passione per la ceramica e si trasferisce prima a Perugia poi a Faenza dove sperimenta nuovi impasti di terra refrattaria e smalti ad alta temperatura.
Perfeziona l’antica tecnica del Raku ottenendo effetti cromatici di straordinaria luminosità.

“Per me è stata una grande opportunità di evoluzione sia creativa che personale.
Ho imparato che nulla è definitivo, che tutto si trasforma così come avviene per un pezzo di argilla nelle mani di un artista.

Negli anni ottanta apre a Brindisi un’azienda di progettazione, produzione e vendita di ceramiche, complementi. Abbinata ad altri materiali quali legno e ferro realizza arredi per interni ed esterni rivolti ad una clientela esclusiva.
Contemporaneamente inizia una collaborazione con la Galleria Ester Milano, partecipa a Expo Arte a Bari a con la stessa alle mostre di arte d’avanguardia a Padova, Venezia, Napoli. Comincia una nuova ricerca con materiali come le reti metalliche e le resine.

Dal 1996 partecipa con la sua azienda al Macef a Milano e inizia a collaborare con negozi di design proponendo interventi artistici su progetto spaziando dall’arredo alle pareti fino ai pavimenti.
Le sue realizzazioni vengono recensite da riviste del settore come “AD” “Brava casa” “Interni”
La costruttiva collaborazione con i punti vendita la porta ad allestire al loro interno la mostra “Filo logico illogico e mormorii” un dialogo tra arte e design.

Nel 2001 si trasferisce a Milano, città per lei ricca di stimoli creativi, quali movimento, verticalità, progettualità, sguardo verso il futuro.
La passione per i materiali industriali trova applicazione nella realizzazione di opere uniche.
Nasce la mostra “Labirinti urbani” un viaggio attraverso la struttura architettonica della città, alla ricerca di forme, segni, luci ed ombre che la caratterizzano ma soprattutto delle energie che gli stati d’animo delle persone trasmettono.
Seguono le mostre “Guerrieri silenziosi” corazze tridimensionali in fibra vegetale riciclata risultato di uno studio molto approfondito di questo materiale.
“Gusci vuoti che proteggono la persona e nello stesso tempo la isolano dal mondo” “Il giardino dei dubbi” un luogo pieno di sorprese dove il dubbio non è incertezza ma analisi.

“Appunti di viaggio” l’ispirazione è il viaggio il tappeto il simbolo della rappresentazione, custode di parole, preghiere, segni “Il sussurro della materia” opere realizzate con diversi materiali messi a confronto.
Sempre più sensibile ai temi sociali ed al ruolo che l’artista può avere in questo ambito, pone la sua attenzione ad un problema purtroppo sempre più attuale: la violenza sulle donne.

Nel marzo 2017 presenta a Brindisi in anteprima “Bocche cucite”
Un insieme di opere che hanno come tema il silenzio e la mancata denuncia.
La stessa verrà riproposta alla BAM nel mese di novembre a Torino.

“Le forme del desiderio” collettiva che analizza il rapporto tra corpo, cibo, sesso.
“Il sussurro”